Parlare in pubblico per dare forza alle nostre idee.

Il corso di public speaking è uno di quelli che consiglio più spesso ai miei clienti, perché credo che imparare a parlare in pubblico con sicurezza ed efficacia sia ormai fondamentale. Tutti ci troviamo giornalmente in situazioni in cui è necessario parlare con clienti o colleghi, con l’amministratore delegato o con un professore. 

Le situazioni in cui si è chiamati a parlare davanti a un pubblico sono le più svariate: si va da una semplice riunione a una convention, da una presentazione a un cliente, a un’intervista con un giornale, da un colloquio di lavoro, a un esame universitario, da una telefonata e così via. Parlare in pubblico è fondamentale nel business, ma anche per creare una rete di relazioni con altri colleghi e professionisti. 

Ogni giorno utilizziamo le parole. Le utilizziamo per motivare le persone, per convincerle delle nostre idee, per discutere dei problemi, per coltivare la nostra reputazione, per raccontare noi stessi e creare relazioni empatiche. Per farlo ci rivolgiamo sempre a un pubblico, che può essere composto da una persona sola o da un gruppo più ampio. Tecnicamente il pubblico viene definito come un insieme indistinto di persone, considerato nella sua interezza così com’è, senza distinguere individualmente chi lo compone. Può essere composto da collaboratori, manager e dirigenti in azienda, da soci di uno studio professionale, dalla direzione commerciale, da clienti o potenziali tali, dall’amministratore delegato, da un professore, da recruiter e chissà da quanti altri. 

Parlare bene in pubblico dipende da molti fattori, da come viene strutturato un discorso, dal tono di voce che si utilizza, dal linguaggio del corpo, dallo sguardo. Il tono di voce, per esempio, può variare a seconda delle situazioni e degli stati d’animo, ma questo non dovrebbe avvenire in modo casuale, bensì focalizzato sull’obiettivo; così come lo stile, che può essere più aziendale o più personale a seconda dei casi e della situazione in cui ci si trova.

È importante trovare un proprio stile personale da modulare nei casi specifici. Questo perché non bisogna dimenticare che nonostante i corsi o i ruoli, c’è sempre una persona che parla davanti ad altre persone: non diventiamo automa, ma troviamo il modo per esprimere la nostra personalità davanti a tutti. 

Una cosa che ovviamente ha grande importanza nel public speaking è imparare a gestire l’ansia. Questa compromette la nostra performance e ne influenza i risultati. È naturale, davanti a un pubblico abbiamo paura di essere valutati e giudicati, è una situazione che mette a repentaglio il nostro senso di identità e sottopone la nostra autostima a una grande prova. Quindi capita che le parole si accavallino l’una all’altra, che la sudorazione si accentui e che si diventi rossi e affannati. In questo modo però inconsciamente l’obiettivo del momento non è più trasmettere un messaggio, ma diventa concludere velocemente così da toglierci dalla situazione di ansia, a scapito dell’efficacia del nostro discorso.

Dobbiamo ricordare che imparare a parlare in pubblico non è un modo per manipolare gli altri, ma per dare alle nostre idee l’importanza e l’efficacia che meritano, e permettere agli altri di vederne la qualità. Perché spesso il problema è che sappiamo cosa dire, ma facciamo fatica a trovare il modo giusto per farlo. Per questo rivolgersi ad un professionista, che ci insegni ad utilizzare la nostra voce nel modo corretto, a gestire l’ansia e ad utilizzare tutte le tecniche che l’oratoria ha a disposizione è un regalo che dovremmo farci tutti. 

 

Tiziana Recchia

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