Selezione del personale, una scelta che nasce dai valori condivisi

Il colloquio di selezione è uno dei momenti più delicati nella gestione delle risorse umane. Una cosa che mi preme sottolineare subito è che, contrariamente a quello che si presuppone, il colloquio è un momento estremamente paritario e deve essere trattato come tale. Nella selezione del personale non è solo l’azienda a scegliere il candidato, ma è anche il candidato a scegliere l’azienda. È una condizione di reciprocità, in cui entrambe le parti hanno gli stessi obblighi e sono chiamate al rispetto reciproco. Per questo un selezionatore non dovrebbe mai cercare di mettere in difficoltà la persona che ha davanti o abbagliarla per perseguire secondi fini.

Nel primo colloquio il candidato cerca di far percepire gli aspetti migliori di sé, indossa l’abito che gli sembra più adatto alla situazione, i suoi comportamenti sono spesso alterati dall’emozione del momento. Per questo è necessario che al primo incontro ne seguano altri, per cercare di percepire la realtà al di sotto dell’ansia e comprendere se ci sono punti in comune su cui vale la pena lavorare.

Al di là della valutazione delle competenze tecniche, che è ovviamente necessaria, affinché il matrimonio con il nuovo collaboratore sia un successo, è necessario che scatti una scintilla, che vi sia un feeling che faccia percepire una risonanza di valori e di principi su cui iniziare a costruire il rapporto. Più si è allineati su questo, maggiore sarà il valore e la durata della collaborazione. Ecco perché è fondamentale che un’azienda abbia lavorato in precedenza sulla propria mission, sui propri valori e sul proprio posizionamento, così da poter attirare candidati che si rispecchiano in essi. 

Il colloquio di selezione è anche un momento per ri-centrare il proprio business rispetto alle tendenze che si affermano fuori dalle mura dell’azienda. Incontrare molti candidati permette di comprendere meglio il mercato e i competitor, e offre l’occasione per farsi un’idea più chiara della percezione che si ha dell’azienda nel mercato. 

Per tutti questi motivi è necessario approcciarsi a questo momento con grande serietà e preparazione. La persona designata come responsabile delle risorse umane deve avere una visione chiara della figura professionale che si sta cercando, ma deve mantenere sempre coerenza con l’identità aziendale. È inoltre necessario avere una grande sensibilità e predisposizione all’ascolto, restando sempre in grado di valutare con oggettività le competenze. Chi si occupa di risorse umane deve avere una certa attitudine personale – non tutti sono adatti a ricoprire questo ruolo – ma soprattutto una formazione specifica che lo aiuti nello sviluppare le capacità di ascolto e di valutazione. È importante che sia  in grado di motivare, valorizzare e coinvolgere le persone, questo può farlo solo ascoltando con pazienza e oggettività l’altro.  

Le persone sono sempre il bene più prezioso di un’azienda, per questo è importante essere pronti ad investirci. Cassiopea ha pensato ad un percorso per supportare chi si occupa di risorse umane in azienda, per fornire gli strumenti pratici per tutti gli aspetti di gestione, selezione e motivazione del personale.

Tiziana Recchia

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