27 Maggio 2019 L’arte oratoria, ingrediente fondamentale per la leadership. Per avere successo imparate a parlare all’anima delle persone.
Come un trapezista che volteggia nell’aria: ogni suo movimento sembra naturale, spontaneo, ma dietro si nascondono tecnica, esercizio, fatica. Così l’oratore: ogni suo discorso è improvvisazione lungamente preparata a tavolino. Fernando Toppetta nel suo corso di Public Speaking, una delle proposte offerte da Cassiopea, insegna la tecnica dell’oratoria, fondamentale per strutturare un discorso e anche per esporlo. Ma c’è molto di più: “Chi frequenta le mie lezioni cerca dei trucchi per poter parlare meglio. In realtà inizia un viaggio interiore”, spiega.
Fernando Toppetta vanta un’esperienza più che ventennale nel campo della formazione, iniziata all’interno della Glaxo Management School dove ha operato su tutti i principali temi legati al management, al marketing, alla comunicazione e al team building. Nell’ambito di questa esperienza è stato anche coinvolto in processi di coaching dedicati alla crescita e allo sviluppo dei Key talent aziendali. È diventato poi responsabile formazione manageriale nella Sales Academy, scuola di formazione della multinazionale Wurth, affiancando successivamente all’attività di formatore quella di responsabile delle risorse umane di un importante gruppo metalmeccanico veneto.
Quali sono le esigenze di coloro che si rivolgono a Cassiopea per frequentare questo corso?
Ci sono manager, imprenditori, professionisti, anche molti avvocati. Persone che, quando devono parlare a un pubblico, che sia una platea o una sola persona, avvertono delle difficoltà, una insoddisfazione che vogliono vincere. E ce la fanno: di solito quando si frequenta un corso si applica poi il 5% di quello che si impara. Invece, con questo percorso proposto da Cassiopea, la differenza si vede già alla fine della seconda giornata. Tuttavia sono lezioni impegnative e faticose, ma coinvolgenti e rigeneranti.
Quali nozioni vengono insegnate?
C’è una parte tecnica, che comprende la struttura del discorso. La retorica antica prevede uno schema che l’oratore deve rispettare: un esordio nel quale deve accattivarsi l’interlocutore, la narratio, ossia l’esposizione, l’argumentatio, cioè la dimostrazione delle prove a sostegno della tesi e la peroratio, l’epilogo. La successione di queste fasi deve essere ben chiara. È poi necessario lavorare sul modo in cui il discorso viene esposto, e quindi sulla voce, l’intonazione, l’accento, la frequenza: elementi fondamentali attraverso i quali l’oratore si mette a nudo.
L’ansia, l’emotività, giocano un ruolo fondamentale nell’esposizione…
L’ansia va smitizzata, perché non è negativa. Mette in moto mediatori chimici come la respirazione, la lucidità, la frequenza cardiaca. L’emotività, che emerge anche dalla mimica, dalla gestualità, non va bloccata perché esprime l’umanità del relatore: le parole possono mentire, non la comunicazione non verbale. E tutti siamo affascinati dall’umanità, dai sentimenti, dalle emozioni. Un buon comunicatore parla alla testa, ma un buon relatore parla all’anima delle persone, perché non si fa bloccare dalle paure ma le accetta: accetta la sua nudità e in questo modo riesce a toccare le corde più profonde del suo pubblico.
In queste lezioni è previsto l’ascolto di molta musica. Per quale motivo?
Un bel discorso ha le stesse regole di un bel brano musicale. Ascoltare la musica permette di imparare l’importanza del tempo: quando parliamo pronunciamo mediamente 115 parole al minuto, che si riducono a 80 quando parliamo in pubblico. È fondamentale riprendersi il tempo della comunicazione, perché questo permette di far fluire le emozioni: così se ne vanno paura e insicurezze.
Il corso è di gruppo: questo obbliga a mettersi a nudo fin dall’inizio…
Si impara tanto osservando quello che fanno gli altri: ciascuno infatti a chiamato a dare feedback all’esposizione dei “colleghi”. In due giorni si apprende molto, si cambiano gli schemi mentali, i risultati sono subito evidenti. Tuttavia l’oratoria è un’arte e richiede molto esercizio, tanta palestra: dietro ogni discorso c’è una lunga preparazione e ovviamente, più aumenta l’esperienza più si accorciano i tempi.
Quali benefici e risultati può raggiungere chi frequenta il corso in Public Speaking?
Già dopo due lezioni prende coscienza di alcuni meccanismi fondamentali per la comunicazione e ha ben chiaro uno schema per l’esposizione. Inoltre acquisisce “self confidence”, cioè una maggiore accettazione di se stesso che si traduce anche in una migliore percezione delle proprie capacità.
Perché hai scelto di collaborare con Cassiopea?
Ho scelto di mettere le mie competenze al servizio di Cassiopea perché ne condivido l’approccio formativo, i valori, la cultura.