Costruire la reputazione aziendale partendo dall’employer branding

Un’azienda è fatta prima di tutto di persone e la forza di un marchio nasce soprattutto dallo staff che la costituisce. Creare un ambiente sano, in cui i dipendenti si sentano al sicuro e soddisfatti del proprio lavoro, è nel pieno interesse del manager, perché è il metodo più efficace per tenersi strette le personalità più valide della propria azienda.
Una buona azienda nella quale lavorare si distingue in termini di possibilità di carriera, sicurezza e cultura aziendale. Si parte dalle piccole cose che fanno la differenza, come l’apertura e la disponibilità del manager al confronto e al dialogo con i dipendenti, la flessibilità negli orari di lavoro, la possibilità di lavorare da casa. La tecnologia ha reso sempre più semplice il lavoro a distanza, permettendo alle aziende di andare incontro più facilmente agli orari e alle esigenze dei propri dipendenti. Non dobbiamo dimenticare che il benessere generale dei dipendenti favorisce la produttività dell’azienda.

È importante che il manager dell’azienda non si imponga come capo, ma come una guida che accompagna nel percorso lavorativo i propri dipendenti.

Crearsi una buona reputazione come datore di lavoro, il cosiddetto employer branding, permette di attrarre i potenziali collaboratori più talentuosi e adatti alla propria azienda. L’employer branding è una vera e propria strategia di marketing, che mira a migliorare la reputazione del brand in generale. Questa strategia ha infatti tre principali destinatari: i dipendenti attuali, i potenziali dipendenti e i potenziali clienti. Essere riconosciuti come buoni datori di lavoro, diventa una caratteristica in più per distinguersi sul mercato. Un clima aziendale sereno è un segnale di sicurezza e affidabilità per i clienti, che sono sempre più interessati anche all’aspetto umano delle aziende che scelgono. Il consumatore vuole sapere se l’azienda ha dipendenti meritevoli e se questi meriti gli vengono riconosciuti.
Molte assunzioni fallimentari o un cambio troppo veloce di personale, creano un’immagine instabile dell’azienda e minano il rapporto di fiducia con il cliente. Una ricerca del Boston Consulting Group ha provato che le strategie di fidelizzazione dell’employer branding possono arrivare a ridurre il tasso di rotazione dei dipendenti del 28%.

Per questo diventa fondamentale creare una cultura aziendale che metta al centro le persone e che permetta loro di esprimere al meglio la propria potenzialità.

La cultura aziendale non deve restare chiusa tra le mura degli uffici aziendali, ma è necessario trovare un modo per raccontarla anche all’esterno. I dipendenti fedeli alla propria azienda sono gli alleati più importanti in questo, sono coloro che rappresentano i valori aziendali e che ne diventano ambasciatori.

TIZIANA RECCHIA

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