Di padre in figlia: il Museo Nicolis come esempio di passaggio generazionale riuscito

Un percorso iniziato quasi per caso, per curiosità, una decina di anni fa. Una strada da allora mai interrotta “perché ogni giorno mi permette di acquisire competenze che nessuna scuola insegna e che mi hanno fatto trovare pronta, preparata, in diversi momenti della mia vita e della mia carriera”. Silvia Nicolis è Presidente del Museo Nicolis, figlia del fondatore Luciano, ed è stata capace di imprimere una svolta innovatrice all’azienda, valorizzandola, portandola a divenire un simbolo nel mondo. E se le doti imprenditoriali hanno avuto un peso fondamentale, la formazione all’interno di Cassiopea ammette, è stata essenziale: “Un imprenditore lavora con il suo team e difficilmente viene contraddetto: in Cassiopea ho imparato a lavorare su me stessa, a conoscere i miei limiti e superarli spingendomi sempre un poco più in là”. I frutti di questo percorso, racconta, “li ho visti ad esempio quando all’improvviso è scomparso mio padre: il lavoro fatto su me stessa fino ad allora mi ha permesso di avere quelle fondamenta necessarie per affrontare la situazione sia dal punto di vista emotivo che imprenditoriale. “Un figlio”, aggiunge, “deve essere in grado di dimostrare le sue caratteristiche, le sue peculiarità, apportando delle novità”.
Da quel momento Nicolis ha preso in mano l’azienda lanciandola verso il successo internazionale. Un esempio di passaggio generazionale riuscito. “E non è iniziato quando mio padre è venuto a mancare”, ammette, “ma è stato un percorso lungo, cominciato con il mio ingresso in azienda. Al lavoro pratico, agli insegnamenti appresi da mio padre ho poi accostato la formazione all’interno di Cassiopea, che ha rappresentato una svolta.“.
I risultati, spiega, non sono subito tangibili: lei la definisce “una evoluzione progressiva”, nella quale ha voluto coinvolgere anche il suo team. “I ragazzi vengono continuamente formati… Devono essere in grado di correre insieme a me. È un investimento e una scelta che ogni giorno faccio con loro. La formazione insegna a crearsi una indipendenza e ad evolvere. Solo seguendo un percorso di questo tipo è possibile valorizzare l’individualità, le caratteristiche e le capacità di ciascuno sulla base di quello che ognuno può dare all’azienda e non solo sulla base delle aspettative del datore di lavoro”. Per Silvia Nicolis il percorso di formazione non è mai concluso: “Deve essere un miglioramento continuo, a step, con l’obiettivo di superare di volta in volta ogni limite”.